FAQ 1

1. Qual è la missione istituzionale dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC)?
L’obiettivo fondamentale dell’Agenzia è la destinazione dei beni confiscati definitivamente alle mafie. In funzione di tale finalità, all’Agenzia sono demandate attribuzioni diversificate, tra cui l’ausilio all’Autorità Giudiziaria sin dalla fase del sequestro, il subentro nell’amministrazione giudiziaria dalla comunicazione della confisca di secondo grado, l’amministrazione dei beni definitivamente confiscati sino al maturare delle condizioni che li rendono effettivamente destinabili ed alla materiale consegna del bene destinato.
L’Agenzia, inoltre, monitora a termini di legge l’effettivo riutilizzo sociale dei cespiti destinati.

2. Dove si trova l’Agenzia?
L’Agenzia ha cinque sedi dislocate sul territorio nazionale: Roma, Reggio Calabria, Palermo, Milano, Napoli.
La sede principale è Roma.

3. Quali sono gli organi dell’Agenzia?
Gli organi dell’Agenzia restano in carica per quattro anni rinnovabili per una sola volta e sono:

a) il Direttore, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, è scelto tra figure professionali che abbiano maturato esperienza professionale specifica, almeno quinquennale, nella gestione dei beni e delle aziende: prefetti, dirigenti dell’Agenzia del demanio, magistrati che abbiano conseguito almeno la quinta valutazione di professionalità o delle magistrature superiori;

b) il Consiglio direttivo, i cui componenti sono nominati con decreto del Ministro dell’interno, è presieduto dal Direttore e composto da:

  • un magistrato designato dal Ministro della giustizia,
  • un magistrato designato dal Procuratore nazionale antimafia,
  • un rappresentante del Ministero dell’interno designato dal Ministro dell’interno,
  • due qualificati esperti in materia di gestioni aziendali e patrimoniali designati, di concerto, dal Ministro dell’interno e dal Ministro dell’economia e delle finanze,
  • un qualificato esperto in materia di progetti di finanziamenti europei e nazionali designato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per la politica di coesione;

c) il Collegio dei revisori costituito da tre componenti effettivi e da due supplenti (un componente effettivo e un supplente sono designati dal Ministro dell’economia e delle finanze), è nominato con decreto del Ministro dell’interno fra gli iscritti nel Registro dei revisori legali;

d) il Comitato consultivo di indirizzo, i cui componenti sono nominati con decreto del Ministro dell’interno, è presieduto dal Direttore e composto da:

  • un qualificato esperto in materia di politica di coesione territoriale, designato dal Dipartimento per le politiche di coesione,
  • un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico, designato dal medesimo Ministro,
  • un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, designato dal medesimo Ministro,
  • un responsabile dei fondi del Programma operativo nazionale “sicurezza”, designato dal Ministro dell’interno,
  • un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, designato dal medesimo Ministro,
  • un rappresentante delle regioni, designato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome,
  • un rappresentante dei comuni, designato dall’ANCI,
  • un rappresentante delle associazioni che possono essere destinatarie o assegnatarie dei beni, designato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla base di criteri di trasparenza, rappresentatività e rotazione semestrale,
  • un rappresentante delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, un rappresentante delle cooperative e un rappresentante delle associazioni dei datori di lavoro, designati dalle rispettive associazioni.

4. Di quali beni si occupa l’Agenzia?
L’Agenzia si occupa dei beni oggetto di misure ablatorie penali o di prevenzione in conseguenza di fattispecie specificamente previste dalla legge.
La competenza dell’Agenzia riguarda qualunque tipologia di beni – mobili, anche registrati, immobili ed aziende – per ciascuna delle quali si applicano specifiche discipline previste dalla normativa di settore.

5. Quali destinazioni può avere un bene mobile definitivamente confiscato?
I beni mobili, al pari dei titoli e delle partecipazioni societarie, sono consuetamente destinati alla vendita ed i relativi proventi versati al Fondo Unico Giustizia al netto delle spese e delle somme finalizzate al risarcimento delle vittime.
Per determinate tipologie di beni mobili registrati (autocarri, mezzi d’opera, macchine operatrici, carrelli elevatori e ogni altro mezzo per uso speciale, funzionali alle esigenze del soccorso pubblico) la legge stabilisce la destinazione prioritaria in favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
È, altresì, previsto che i beni mobili, anche iscritti in pubblici registri, possano essere utilizzati dall’Agenzia per l’impiego in attività istituzionali oppure destinati ad altri organi dello Stato, agli enti territoriali o ad associazioni di volontariato che operano nel sociale.
Per beni improduttivi, oggettivamente inutilizzabili, non destinabili o non alienabili è prevista la destinazione alla distruzione o demolizione.

6. Quali destinazioni può avere un bene immobile definitivamente confiscato?
I beni immobili possono essere mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia, di ordine pubblico, di protezione civile e anche per altri usi governativi o pubblici connessi allo svolgimento delle attività istituzionali di amministrazioni statali, agenzie fiscali, università statali, enti pubblici e istituzioni culturali di rilevante interesse. Inoltre tali beni possono essere utilizzati dall’Agenzia per finalità economiche al fine di reperire risorse utili ad assicurare il potenziamento della medesima.
Possono altresì – e si tratta della tipologia di destinazione ampiamente prevalente – essere trasferiti al patrimonio indisponibile del comune ovvero della provincia o della regione ove l’immobile è ubicato per finalità istituzionali o sociali ovvero economiche, con vincolo di reimpiego dei proventi per finalità sociali.
In tal caso, gli enti territoriali destinatari possono amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, a comunità, anche giovanili, ad enti, ad associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, ad organizzazioni di volontariato, a cooperative sociali o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, nonché alle associazioni di protezione ambientale riconosciute, ad altre tipologie di cooperative purché a mutualità prevalente, fermo restando il requisito della mancanza dello scopo di lucro, e agli operatori dell’agricoltura sociale riconosciuti ai sensi delle disposizioni vigenti nonchè agli Enti parco nazionali e regionali.
L’ultima riforma ha, inoltre, previsto che i beni di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento con le modalità e per gli scopi sopra sintetizzati possano essere assegnati, a titolo gratuito, direttamente dall’Agenzia agli enti o alle associazioni indicati sulla base di apposita convenzione nel rispetto dei princìpi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, ove risulti evidente la loro destinazione sociale secondo criteri stabiliti dal Consiglio direttivo dell’Agenzia.
Gli immobili devono, invece, essere destinati alla vendita quando ricorrano esigenze di risarcimento delle vittime dei reati o quando ciò occorra per soddisfare i creditori indicati dalla normativa di settore.
La vendita è altresi prevista quando non sia possibile procedere alla destinazione o al trasferimento per le finalità di pubblico interesse indicate.

7. Quali destinazioni può avere un’azienda definitivamente confiscata?
Le aziende possono essere destinate:

a) all’affitto, quando vi siano fondate prospettive di continuazione o di ripresa dell’attività produttiva, a titolo oneroso, a società e ad imprese pubbliche o private, ovvero in comodato, senza oneri a carico dello Stato, a cooperative di lavoratori dipendenti dell’impresa confiscata;

b) alla vendita, per un corrispettivo non inferiore a quello determinato dalla stima;

c) alla liquidazione.

Possono altresì essere trasferite, senza che ne derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, per finalità istituzionali agli enti o associazioni indicati.
I criteri che regolano la scelta della destinazione sono diversi e, tra questi, la maggiore utilità per l’interesse pubblico, le prospettive di continuazione o di ripresa dell’attività produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali, le esigenze risarcitorie in favore delle vittime dei reati.

8. Quali sono i passaggi ed i tempi per la destinazione di un bene sottratto alla criminalità organizzata?
I beni possono essere destinati solo dopo che la confisca sia diventata definitiva e, se necessario, dopo la conclusione della procedura di verifica da parte della magistratura della presenza di creditori in buona fede. Se a seguito della procedura di verifica i crediti sono ritenuti ammissibili, l’Agenzia deve pianificare, anche tramite la vendita di beni il soddisfacimento degli stessi.
A valle di quanto sopra, tempi e passaggi variano in maniera significativa a seconda della tipologia e dello stato del bene, del tipo di destinazione prevista e di ulteriori variabili.
A titolo esemplificativo, in genere per destinare un bene immobile l’Agenzia raccoglie tutte le informazioni ed i documenti utili alla valutazione del bene stesso e del suo stato; queste vengono poi messe a disposizione di tutte le amministrazioni legittimate a chiedere la destinazione, con note scritte o con l’indizione di conferenza di servizi telematica, perché possano manifestare l’eventuale interesse. Ove siano formalizzate manifestazioni d’interesse, il bene è portato in Consiglio direttivo per la deliberazione di competenza in merito alla destinazione, dopo la quale si predispone il provvedimento che dovrà essere firmato dal Direttore dell’Agenzia; perfezionato il provvedimento, la gestione dell’Agenzia continua sino alla consegna del bene all’ente destinatario.
Se il bene fosse occupato sine titulo, lo sgombero può avvenire sia prima che dopo l’acquisizione di manifestazioni d’interesse.
Se l’immobile è destinato alla vendita, la gestione da parte dell’Agenzia prosegue nel corso degli esperimenti di vendita e anche successivamente qualora non pervengano offerte idonee.

9. Cosa deve fare un’associazione per richiedere un bene confiscato?
Nel caso di beni immobili le associazioni e gli enti indicati quali possibili assegnatari dall’art. 48, comma 3, lettera c, del D.Lgs. 159/2011 possono sottoporre all’ente territoriale competente il proprio progetto di utilizzo per finalità sociali, con le modalità previste da pertinenti prassi e regolamenti.
Per gli immobili di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento ad enti pubblici per le finalità indicate dalla normativa di settore, la legge 161/2017 ha, inoltre, previsto che possano essere assegnati, a titolo gratuito, direttamente dall’Agenzia sulla base di apposita convenzione nel rispetto dei princìpi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, ove risulti evidente la loro destinazione sociale secondo criteri stabiliti dal Consiglio direttivo dell’Agenzia: allo stato attuale, tali criteri non sono ancora stati definiti.
Per i beni mobili è disponibile un’apposita procedura sul sito openregio.it cui possono accedere, previa registrazione, pubbliche amministrazioni, enti ed associazioni.

10. Quanti sono e dove sono i beni amministrati o destinati dall’Agenzia?
L’ANBSC pubblica numerose informazioni nel rispetto delle distinte normative che regolano la materia.
Dati numerici sono presenti sull’home page del sito www.benisequestraticonfiscati.it.
Nella sezione Infoweb del sito www.openregio.it è possibile accedere ad informazioni sui singoli beni immobili ed aziende sia in gestione sia destinati, anche selezionando l’area territoriale d’interesse per visualizzare i dati relativi ai beni della tipologia indicata che ubicati in quella zona: si tratta di dati in costante aggiornamento in quanto riflettono le complesse dinamiche delle procedure sottostanti.
Alle diverse informazioni disponibili su Infoweb si accede anche dal sito www.benisequestraticonfiscati.it, selezionando la voce “come fare per …” dal menù “servizi”.
La pubblicazione di dati con diversificati livelli informativi è, inoltre, demandata dalla legge agli enti territoriali destinatari nonché agli enti utilizzatori o assegnatari.

11. È possibile lavorare in Agenzia? Per chi? Con quali modalità d’ingresso?
Il personale dell’ANBSC è attualmente composto prevalentemente da dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni individuate all’art. 1, comma 2, del D. lgs. 165/2001, degli enti pubblici economici, nonché delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, che hanno chiesto di poter svolgere la propria attività lavorativa presso l’Agenzia. Si tratta quindi di personale in comando, distacco o fuori ruolo a seconda dei rispettivi ordinamenti.
I dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni di cui sopra interessati a prestare servizio in Agenzia in comando o distacco possono manifestare la propria disponibilità compilando il modulo di richiesta di comando reperibile sul sito istituzionale, nella sezione “Lavora con noi”: il modulo debitamente compilato e firmato, corredato dal proprio Curriculum Vitae in formato europeo e da copia del documento di identità va inviato agli indirizzi di posta elettronica indicati nella medesima sezione, specificando nell’oggetto dell’inoltro “Lavora con noi”.
Non si tratta di una procedura concorsuale, quindi non è prevista la compilazione di graduatorie pubbliche, né l’attribuzione di punteggi o altre tipologie di classificazioni: la procedura è esclusivamente funzionale alla creazione di un bacino di dipendenti delle amministrazioni indicate interessati ad un’esperienza lavorativa presso l’Agenzia, da cui eventualmente attingere quando ricorra la specifica esigenza.
L’ANBSC avvierà anche, dandone notizia sul sito, le procedure di inquadramento e mobilità previste dalla normativa di settore.