

È stato firmato oggi al Viminale il protocollo d’intesa tra l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) e la Confederazione delle Cooperative Italiane (Confcooperative). A sottoscrivere l’accordo il direttore dell’Agenzia, Maria Rosaria Laganà, e il vicepresidente nazionale di Confcooperative, Gaetano Mancini, alla presenza del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.
Il protocollo nasce con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra istituzioni e mondo cooperativo per dare nuova vita ai beni sottratti alla criminalità organizzata. Il sottosegretario ha evidenziato come l’intesa rappresenti, al contempo, un passaggio significativo sia sul piano simbolico che su quello operativo: «Simbolico poiché unisce la cultura della legalità, difesa e promossa dall’Anbsc, con la cultura della cooperazione, della solidarietà e della centralità della persona, storicamente sostenuta da Confcooperative. Il significato concreto, invece, radica nelle potenzialità che i due soggetti coinvolti possono, finalmente, mettere a sistema. Da una parte, le consolidate conoscenze e competenze sviluppate dall’Anbsc nella sua attività di amministrazione e destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e dall’altra l’esperienza di Confcooperative nel rappresentare, assistere, tutelare e vigilare il movimento cooperativo e le imprese sociali italiane».
In particolare, l’intesa prevede due direttrici di azione principali: la condivisione di informazioni su un gruppo di terreni confiscati, per valutarne le caratteristiche e individuare percorsi di riutilizzo sostenibili, e l’analisi delle criticità di alcune aziende già confiscate, con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro, anche attraverso la costituzione di cooperative di lavoratori, in collaborazione con il ministero del Lavoro.
Confcooperative rappresenta oltre 16.000 imprese attive in numerosi settori, con 550.000 occupati e più di 3,2 milioni di soci. Le cooperative incidono in modo rilevante sull’economia nazionale, contribuendo al PIL e offrendo servizi essenziali alla cittadinanza, dalla produzione agroalimentare al credito, dal welfare alla cura delle persone.
Al termine della sottoscrizione, il sottosegretario ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto da tutte le parti coinvolte, sottolineando come questa collaborazione potrà tradursi in un concreto strumento di rigenerazione economica e sociale dei territori un tempo segnati dalla presenza criminale. Un’azione che mira a restituire centralità alla persona e a riaffermare, nei luoghi sottratti all’illegalità, la cultura della legalità e della cooperazione.