

Lunedì 26 maggio, a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, si è tenuta l’inaugurazione di un centro diurno, sorto in un bene confiscato alla criminalità organizzata, destinato all’accoglienza di persone con disabilità, giovani in difficoltà e anziani soli.
«L’inaugurazione di un centro diurno in un bene confiscato alla criminalità organizzata – ha affermato il sottosegretario all’Interno con delega ai Beni confiscati, on. Wanda Ferro – ci ricorda in modo concreto che la lotta alle mafie non si esaurisce negli strumenti di prevenzione e repressione, ma si completa restituendo alla società ciò che le mafie hanno tolto. Trasformare un patrimonio accumulato illegalmente in un luogo di accoglienza e cura per persone fragili significa innanzitutto colpire le organizzazioni criminali nel loro punto più vulnerabile, ovvero l’interesse economico. Ma soprattutto rappresenta una vittoria dello Stato e della comunità. È una forma di risarcimento collettivo, un modo per affermare con forza che la legalità prevale sulle logiche mafiose e che nessuna ricchezza illecita è al riparo dalla giustizia. Ogni volta che un bene confiscato diventa risorsa per il bene comune – grazie alla sinergia tra istituzioni, enti locali e terzo settore – si rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e si indebolisce l’influenza delle mafie nei territori».
Il progetto di inclusione, con recupero e valorizzazione del bene confiscato, è gestito dalla Cooperativa sociale “La Mongolfiera “ di Brescia, offrendo accoglienza a persone con disabilità che necessitano di sostegno per sviluppare autonomie, competenze e relazioni.
All’evento erano presenti numerose Autorità, tra cui il Direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Prefetto Maria Rosaria Laganà, il Vice Prefetto di Brescia, Anna Chiti Battelli, il Questore di Brescia, Eugenio Spina, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Vittorio Fragalà, e i rappresentanti delle forze dell’ordine locali.
Per il sindaco, Guido Malinverno, la destinazione a centro per disabili del bene confiscato alla criminalità organizzata costituisce una doppia vittoria, sia per lo Stato che per la città di Desenzano in termini di lotta alle mafie e offerta di servizi alle persone più fragili.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’ANBSC che ha sottolineato come non è semplice destinare beni per finalità sociali. Servono idee, progettualità e passione. Quando però tutto si allinea, il risultato è straordinario. La speranza è che questa esperienza non resti isolata, ma possa essere di stimolo in altri contesti.