Nella giornata di sabato 2 dicembre a Maddaloni, in provincia di Caserta, si è tenuta l’inaugurazione di due beni immobili assegnati all’Associazione Temporanea avente come capogruppo l’Albero della Vita ODV all’esito dell’approvazione della graduatoria definitiva del primo bando per l’assegnazione diretta di beni confiscati ad enti del Terzo Settore da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). L’assegnazione all’Associazione Temporanea ha una durata decennale, rinnovabile una sola volta per altri dieci anni.
Il bene, che in passato era una sala giochi e luogo di devianza, vivrà una nuova vita come luogo di solidarietà e cultura e porterà il nome di Franco Imposimato, cittadino maddalonese vittima di camorra e fratello di Ferdinando Imposimato magistrato impegnato nella lotta alla criminalità organizzata.
L’immobile diventerà, infatti, sede di una sala polifunzionale utilizzata per attività di carattere culturale, ricreativo e sociale dove si svolgeranno riunioni, mostre e conferenze. In particolare, la sala sarà dotata di un angolo musicale, un’area dedicata alla proiezione di film, un’area studio e una zona di lettura fornita di circa 300 testi.
Nel bene confiscato adiacente, sempre assegnato con le stesse modalità, aprirà inoltre l’Emporio della Legalità e della Solidarietà, dedicato ad Angela Eliseo e Domenico De Lucia. L’Emporio si occuperà principalmente di lotta allo spreco alimentare e di supporto e solidarietà alle famiglie in difficoltà; negli anni l’associazione è arrivata ad assistere 150 famiglie fornendo loro un supporto concreto ai bisogni e alle necessità quotidiane e con questa nuova assegnazione intende continuare nella stessa direzione.
«Il riutilizzo di questi beni confiscati – spiega l’on. Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno con delega all’ANBSC – ha un duplice valore: da un lato l’affermazione simbolica della vittoria dello Stato sulle organizzazioni criminali e l’affermazione della legalità, dall’altro la possibilità di risarcire la comunità che ha sofferto la presenza mafiosa, offrendo soprattutto alle giovani generazioni occasioni di conoscenza, di rinascita, di cultura, ma anche di diffusione del valore della solidarietà e del sostegno ai più fragili».