È stato di recente avviato l’iter tecnico -amministrativo finalizzato alla costruzione del moderno Centro Operativo della Guardia di Finanza a Sarzana.
Il complesso immobiliare, divenuto di proprietà dello Stato in seguito all’applicazione della misura ablatoria della confisca, con deliberazione del febbraio 2018 del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati (AN.B.S.C). è stato mantenuto al patrimonio dello Stato per fini istituzionali della Guardia di Finanza.
«La trasformazione di un bene precedentemente confiscato alla criminalità organizzata in centro operativo della Guarda di Finanza – spiega il sottosegretario all’Interno on. Wanda Ferro, delegata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati – assume un alto valore simbolico in quanto testimonia in maniera concreta e tangibile la volontà di “riconvertire” luoghi un tempo associati ad attività illecite in presidi di legalità. L’attività di destinazione a fini istituzionali e sociali dei beni confiscati – su cui c’è il grande impegno del ministro Piantedosi e dell’Agenzia guidata dal prefetto Bruno Corda – è una priorità per il governo Meloni, parte fondamentale della più ampia strategia di contrasto alla criminalità organizzata.».
Il progetto, che prevede uno stanziamento di quattro milioni di euro, ha il duplice obiettivo di soddisfare le esigenze dell’amministrazione, destinando l’immobile a finalità istituzionali e restituendo, al contempo, nuova vita a luoghi simbolo della criminalità organizzata.
La nuova struttura non sarà solo un centro operativo, ma un edificio all’avanguardia, caratterizzato da tecnologie impiantistiche e strutturali innovative. Il progetto, affidato dall’Agenzia del Demanio, prevede, infatti, l’uso di fonti rinnovabili con conseguente riduzione dei consumi energetici e con una consistente diminuzione dell’emissione di anidride carbonica.
Sono, inoltre, previste la piantumazione di 62 nuovi alberi e la creazione di spazi verdi in luoghi precedentemente asfaltati, contribuendo così alla permeabilità del suolo e alla riduzione della temperatura nell’area interessata.
Il progetto dimostra, quindi, un grande impegno verso la sostenibilità e l’ottimizzazione dei consumi durante l’intero ciclo di vita dell’edificio, con un indubbio impatto positivo sul territorio e sulla sua comunità. Il cantiere sarà inoltre digitalizzato, consentendo a tutti gli attori coinvolti una maggiore collaborazione, con indubbie ripercussioni positive in termini di qualità del progetto.