Si è tenuta giovedì 11 aprile a Mazara del Vallo in provincia di Trapani l’inaugurazione di una nuova caserma della Guardia di Finanza in un immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Si tratta di un bene appartenuto a Gaetano Riina, fratello del boss Corleonese, che dopo la confisca è stato assegnato alla Guardia di Finanza ed è stato intitolato al tenente Luigi Fiorentino, originario di Mazara del Vallo, distintosi nel corso della Prima guerra mondiale e insignito di due medaglie di bronzo e la Croce di Guerra al Valor Militare.
All’evento erano presenti il Sottosegretario di Stato con delega ai beni confiscati, On.le Wanda Ferro, il Direttore dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Prefetto Bruno Corda, il Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, il Comandante Interregionale della Guardia di Finanza dell’Italia Sud-Occidentale, Rosario Lo Russo, il Vescovo di Mazara, Angelo Giurdanella e la figlia del Tenente Adele Fiorentino che ha tagliato il nastro di inaugurazione della caserma.
La struttura, ristrutturata e dotata di ampi spazi, verrà utilizzata sia per lo svolgimento delle attività di servizio, ospitando circa 30 agenti della Guardia di Finanza, sia per esigenze alloggiative essendo dotata di tre alloggi siti al secondo piano della struttura.
Nel corso dell’evento il Sottosegretario Ferro ha dichiarato: “La cerimonia di consegna di un edificio confiscato alla mafia, alla famiglia di Totò Riina, alla Guardia di Finanza testimonia, prima di tutto che lo Stato c’è per colpire anche la zona grigia della criminalità. Il governo Meloni è determinato a mettere in campo ogni strumento per vincere la battaglia contro la mafia. Un importante tassello di questa battaglia è l’attività volta al riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni sottratti alle cosche, su cui c’è grande impegno del Viminale e del ministro Piantedosi. Nel 2023 sono stati in tutto 4.647 i beni confiscati che l’Agenzia ha destinato perché potessero essere utilizzati per finalità sociali o istituzionali, con un notevole incremento, pari al 57,74%, rispetto a quanto fatto nell’anno precedente. Al fine di reprimere le organizzazioni criminali, di centrale importanza è l’attività volta ad incidere sugli interessi economici dei clan che vede come scopo ultimo quello di consentire il riutilizzo a fini istituzionali e sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata per offrire presidi di legalità e nuove opportunità agli stessi territori colpiti dal fenomeno criminale”