Legalità : collaborazione dei commercialisti con Carabinieri e ANBSC

Data:
6 Luglio 2023

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Roma, 6 luglio2023 – Cresce e si rafforza il ruolo dei commercialisti quali garanti della legalità, anche grazie alla collaborazione avviata nei mesi scorsi con l’Arma dei Carabinieri e con l’ANBSC (Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati). Con loro il Consiglio nazionale della categoria professionale ha recentemente sottoscritto due protocolli d’intesa, i cui contenuti sono stati illustrati oggi a Roma nel corso dell’Assemblea dei 132 Ordini territoriali della professione, ospitata nella sede della Scuola Ufficiali Carabinieri. Finalità e obiettivi dei due accordi sono stati presentati da Elbano de Nuccio, presidente nazionale dei commercialisti, dal Generale Claudio Domizi, Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri, e dal Prefetto Bruno Corda, direttore dell’ANBSC.

 

La collaborazione con i Carabinieri si estrinsecherà anzitutto attraverso l’interscambio formativo, sia a livello centrale che a livello territoriale, sui temi dell’amministrazione giudiziaria dei beni, della normativa fiscale e societaria, della redazione e lettura dei bilanci di esercizio, del contrasto al riciclaggio ed autoriciclaggio. Da un lato il Consiglio Nazionale dei commercialisti assume l’impegno a organizzare seminari formativi con l’intervento di propri qualificati rappresentanti, dall’altro l’Arma dei Carabinieri mette a disposizione proprie strutture per lo svolgimento degli incontri e, soprattutto, assicura la partecipazione del proprio personale delle Organizzazioni funzionali, di quelle territoriali ed anche di quelle speciali e ambientali.

Formazione al centro anche del protocollo con l’ANBSC, al fine di promuovere, sviluppare e coordinare programmi di formazione e ricerca relativi alla gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Le attività che ne scaturiranno avranno l’obiettivo di favorire lo scambio di informazioni tra le parti per sviluppare il dibattito scientifico e culturale sul tema delle infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale sano dell’economia da parte delle organizzazioni criminali.

 

“I commercialisti – ha affermato Elbano de Nuccio – sono tutti i giorni in prima linea sul fronte della legalità come curatori, custodi di beni pignorati, delegati alle vendite, amministratori giudiziari di beni sequestrati, ma anche come revisori legali o come membri di organi di controllo. La sempre più stretta collaborazione con importanti articolazioni dello Stato, di cui questi due protocolli sono esempi molto significativi, consentirà di accrescere il contributo del nostro impegno e delle nostre competenze. Ma favorirà anche la percezione del ruolo della professione a presidio della legalità e di quello che di più e meglio i commercialisti potrebbero fare se messi nelle condizioni di farlo, ad esempio con un più adeguato bilanciamento tra compiti, remunerazione delle funzioni e responsabilità patrimoniali e personali ad esse connesse”.

 

“L’incontro odierno tra l’Arma dei Carabinieri e l’Ordine dei Commercialisti – ha detto il Generale Claudio Domizi – è l’espressione viva della ferma volontà di fare squadra tra protagonisti che rivestono importanti ruoli di responsabilità nel panorama sociale. Mettendo in rete le diverse esperienze, condividendo gli sforzi e combinando le diverse professionalità e le peculiari sensibilità è possibile arginare efficacemente pervasivi fenomeni e dinamiche criminali e così agevolare la crescita della società. È importante irradiare questo messaggio soprattutto verso i giovani, anche quei giovani come gli Ufficiali in formazione in questa

Scuola, che dovranno orientarsi ad esercitare le funzioni di Comandanti animati da questo stesso spirito”.

Secondo il Prefetto Bruno Corda “il protocollo d’intesa siglato di recente tra l’ANBSC e il Consiglio nazionale dei commercialisti stabilisce un’interazione tra il personale dell’Agenzia e i dottori commercialisti, amministratori giudiziari prima, coadiutori poi, capace di rendere possibile una collaborazione ancora più stretta, finalizzata ad assicurare un servizio sempre migliore nella gestione e destinazione dei beni confiscati “.